Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 4

a
ttualità
e
lettrotecnica - novembre
2011
- numero
9
1
La pagina dell’Unae
Cinquanta volt?
P
arliamo naturalmente
di tensione contatto
che si stabilisce fra
parti simultaneamente ac-
cessibili in caso di guasto
dell’isolamento e che “con-
venzionalmente si ritiene
possa permanere per un
tempo indefinito nelle condi-
zioni ambientali specificate
e alla tensione nominale di
alimentazione, senza peri-
colo per le persone”.
Secondo quanto indicato
dalla Norma Cei 64-8:2012-
06, il valore della Tensione di
contatto limite convenziona-
le (U L ) è 50 V per i sistemi in
c.a. e 120 V per i sistemi in
c.c., tranne che per alcuni
ambienti ed applicazioni
particolari a maggior rischio.
La Tensione di contatto limite convenzionale (U L ), pertanto, esprime
il valore massimo della tensione di contatto che è possibile mantene-
re per un tempo indefinito in condizioni ambientali specificate.
Ai fini della protezione delle persone contro i contatti indiretti (Prote-
zione mediante interruzione automatica dell’alimentazione), “non è
necessaria l’interruzione automatica dell’alimentazione in tempi pre-
stabiliti, se sulle masse non viene superato, in caso di guasto, il valo-
re della tensione di contatto limite U L (per es. 50 V in c.a.)”.
Nei sistemi TT - cioè quando l’alimentazione degli impianti elettrici av-
viene direttamente in bassa tensione dalla rete di distribuzione - il co-
ordinamento delle protezioni contro i contatti indiretti con l’impianto di
terra è realizzato se:
R E · I dn
U L
dove:
R E è la resistenza del dispersore in ohm;
I dn è il valore della corrente nominale differenziale in ampere.
Secondo quanto indicato dalla Norma Cei 64-8, infatti, nei Sistemi TT
il coordinamento è realizzato utilizzando dispositivi di protezione a
corrente differenziale; “per ottenere selettività con i dispositivi di pro-
tezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammes-
so un tempo di interruzione non superiore a 1 s”.
Facciamo un esempio:
Utilizzando un dispositivo di protezione a corrente differenziale con
I dn = 0,5 A, la R E dovrà assumere un valore
100
, valore facil-
mente ottenibile.
Dei dispositivi di protezione a corrente differenziale, di masse e di
masse estranee ne abbiamo parlato negli scorsi numeri di nostra ru-
brica.
Soffermiamoci, allora, sull’impianto di terra.
Esso è costituito generalmente da dispersori (intenzionali o di fatto),
conduttori di terra, conduttori di protezione e collegamenti equipoten-
ziali (principale e addizionale, ad esempio nei locali contenenti bagni o
docce).
Ai fini della protezione delle
persone contro i contatti indi-
retti, all’impianto di terra di ter-
ra devono essere collegate
tutte le masse degli apparec-
chi utilizzatori e tutte le masse
estranee non facenti parte
dell’impianto elettrico (tuba-
zioni, infissi, ecc.) che presen-
tano verso terra un valore di
resistenza inferiore a 1.000
.
Massa:
parte conduttrice
di un componente elettrico
che può essere toccata e
che non è in tensione in con-
dizioni ordinarie, ma che può
andare in tensione in condi-
zioni di guasto.
Nota: Una parte conduttrice
che può andare in tensione
solo perché è in contatto con una massa non è da considerare una
massa.
Per massa, generalmente si ci riferisce alle parti conduttrici facenti
parte dell’impianto elettrico accessibili e degli apparecchi utilizzatori
separate dalle parti attive solo con isolamento principale.
Massa estranea:
parte conduttrice non facente parte del-
l’impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, generalmente
il potenziale di terra. Esempi di masse estranee che possono introdur-
re il potenziale di terra sono:
elementi metallici facenti parte di strutture di edifici;
condutture metalliche di gas, acqua e per riscaldamento.
Come abbiamo detto, generalmente il valore della tensione limite con-
venzionale ammessa sulle masse è 50 V in c.a., valore efficace, oppu-
re a 120 V in c.c. non ondulata.
Nei cantieri di costruzione e di demolizione (Sezione 704), nelle strut-
ture adibite ad uso agricolo o zootecnico (Sezione 705), nei locali ad
uso medico di gruppo 2 (Sezione 710 della Parte 7), senza pericolo di
microshock e nei locali di gruppo 1, il valore della tensione limite con-
venzionale ammessa sulle masse 25 V in c.a., valore efficace, oppure
a 60 V in c.c. non ondulata.
In questi ambienti, pertanto, la condizione da rispettare è:
R E · I dn
25 V
Inoltre, questi ambienti sono considerate masse estranee le parti metal-
liche non facenti parte dell’impianto elettrico che presentano un valore
di resistenza verso terra inferiore a 200
; nei locali medici di gruppo 2,
con pericolo di microshock, per massa estranea si intende una parte
metallica che presenta una resistenza verso terra minore di 0,5 M
.
a cura di Antonello Greco, Direttore del Notiziario
AIEL IRPAIES
Percorso della corrente di guasto in un sistema TT
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