Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 6

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ttualità
e
lettrotecnica - novembre/dicembre
2017
- numero
9
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attualità
termovalvole:
scattano i controlli
Da luglio è in vigore l’obbligo per tutti i condomini con riscaldamento
centralizzato. A breve scatteranno i controlli e chi non si è adeguato ri-
schia una multa da 500 a 2500 euro per ogni unità immobiliare. “Le as-
sociazioni di categoria stimano che un 20-30% dei condomini italiani
non abbiano ancora aggiornato il proprio impianto di riscaldamento” di-
ce il presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, l’avvoca-
to Francesco Luongo, chiedendo una proroga dell’obbligo. Nel decreto
Milleproroghe c’era il rinvio e l’installazione delle valvole termostatiche
era slittata dal 31 dicembre 2016 al 30 giugno 2017. Si avvicina dunque
la data in cui sarà obbligatorio in tutti i condomini italiani installare le
valvole termostatiche sui termosifoni. L’obiettivo è quello di contenere i
consumi energetici. L’obbligo vale per tutti gli impianti di riscaldamento
centralizzati. E chi ha il riscaldamento autonomo? Per chi ha un vecchio
impianto autonomo, non c’è per adesso l’obbligo delle valvole termosta-
tiche. L’obbligo è previsto solo nel caso di nuove installazioni o ristruttu-
razioni (Fonte: consumatrici.it).
Ecolight
fa il bilancio di
10 anni di attività
Dieci anni di Raee e dieci anni di operatività per Ecolight. In due lustri di
impegno nella raccolta e smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elet-
triche ed elettroniche il consorzio nazionale ha gestito quasi 200mila ton-
nellate di Raee. “Tra il settembre e il novembre del 2007 fu approvato e
pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che sanciva il prin-
cipio “chi inquina paga” per il mondo dei Raee, ricorda il direttore gene-
rale di Ecolight Giancarlo Dezio. Il consorzio, che proprio in quel perio-
do iniziò l’attività, si fece interprete delle novità normative consorziando
sempre più imprese - ad oggi sono oltre 1.700 - e coinvolgendole nel
processo di raccolta e trattamento dei rifiuti elettronici secondo i princi-
pi enunciati dalla norma”. Il sistema che ne nacque, basato su una rete
di sistemi collettivi e coordinato dal Centro di Coordinamento Raee e
che mosse i primi passi nel gennaio 2008, ha permesso in questi anni
di superare i due milioni di tonnellate di Raee raccolti, contribuendo in
modo significativo al recupero di importanti quantitativi di materie pri-
me seconde e alla tutela dell’ambiente. L’azione di Ecolight si è concen-
trata soprattutto sui piccoli elettrodomestici, sull’elettronica di consumo
e sulle sorgenti luminose (indicati rispettivamente nei raggruppamenti
R4 ed R5): ben 150mila tonnellate di rifiuti raccolti dal Consorzio sono
stati rappresentati da frullatori, ferri da stiro, cellulari, smartphone, lam-
padine fluorescenti e a risparmio energetico non più funzionanti, nonché
trapani e avviatori, caricabatterie e telecomandi. Ecolight, con i servizi
attivati per la Distribuzione fin dal 2010, quando entrò in vigore l’obbligo
per i negozi di ritirare le vecchie apparecchiature elettroniche a fronte
dell’acquisto di un’apparecchiatura di equivalente funzionalità, ha rac-
colto oltre 16.000 tonnellate di Raee servendo ogni anno più di 2.500
punti vendita. Oggi il mondo Raee necessita di un impulso ulteriore per
raggiungere gli obiettivi europei. Il 45% di raccolta, calcolato sulla me-
dia di quanto immesso sul mercato nei tre anni precedenti, è ancora
da raggiungere. Punti nodali saranno un sempre maggior coinvolgi-
mento dei cittadini nella differenziazione dei loro rifiuti elettronici, ma
soprattutto il cosiddetto “open scope” che è atteso nell’agosto del
prossimo anno e che allargherà anche ad altri prodotti il campo di ap-
plicazione della normativa Raee.
Lo scorso 13 settembre oltre 80 delegati, provenienti da 12 diversi Paesi, si so-
no incontrati a Bruxelles per discutere come affrontare il crescente numero di
piattaforme di vendita online che non adempiono agli obblighi della normativa
sui Rifiuti Elettrici ed Elettronici (Raee). Ci sono operatori che non si registra-
no negli appositi Registri Aee (apparecchiature elettriche ed elettroniche) na-
zionali, operatori che non dichiarano il loro immesso sul mercato, operatori che
non aderiscono ad alcun sistema di gestione dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici
(Raee): si parla di freeriding. L’occasione è stata data dal seminario “Responsa-
bilità estesa del produttore e impatto delle vendite online – la sfida dei free-ri-
der”, organizzato daWeee Forum ed Eucolight, due primarie associazioni euro-
pee delle organizzazioni di responsabilità estesa dei Produttori (Epr) di Aee. Il
relatore che ha introdotto i lavori, Peter Börkey dell’Oecd (Organisation for
Economic Cooperation and Development), ha presentato alcuni dati iniziali da
cui si deduce che il freeriding On line rappresenti all’incirca il 5-10% di tutte le
vendite. Per Eucolight e Weee Forum i punti chiave che i responsabili politici
europei e gli Stati Membri dovrebbero tenere in seria considerazione sono:
• che chi vende online e i centri di distribuzione
dovrebbero essere legalmente
tenuti ad assumersi gli obblighi e le responsabilità del “produttore” in base
alla direttiva Raee, per il prodotto che vendono o tengono a magazzino, per
conto di società non regolarmente registrate nell’apposito registro Aee;
• che il concetto di Rappresentante Autorizzato (AR)
potrebbe contribuire ad
affrontare il problema, ma necessita di ulteriori analisi per garantire che sia
la figura appropriata e che le responsabilità del Rappresentante Autorizzato
siano adeguatamente definite.
Il seminario ha evidenziato, inoltre, una serie di altre conclusioni:
• il numero considerevole di free-rider
mette le aziende che adempiono ai
propri obblighi e i rivenditori con punti vendita fisici in una chiara posizio-
ne di svantaggio commerciale;
• L’80% del problema è legato a transazioni
che si verificano all’interno del-
l’UE. In molti casi il prodotto proviene da Paesi extra UE, ma viene tenuto
in magazzino da centri di distribuzione e da altri operatori online all’inter-
no dell’UE. Si è perciò concordato che affrontare prima di tutto questi ope-
ratori sia più facile e possa risolvere una parte importante del problema;
• alcune soluzioni potrebbero includere
il miglioramento dei codici di com-
portamento degli operatori online, ma altre soluzioni potrebbero richiedere
misure più severe, con la rigorosa applicazione della legge esistente;
• sono necessari più dati per quantificare
esattamente la dimensione del pro-
blema;
• esiste l’esigenza di informare
gli operatori online, poiché non tutti potrebbe-
ro essere consapevoli degli obblighi da rispettare;
• la certificazione degli operatori online
che verificano la conformità del pro-
dotto che vendono potrebbe aiutare i consumatori ad esercitare una scelta
informata.
piattaforme di
vendita
on line
dei
Raee:
il dibattito è partito
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