Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

a
ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2018
- numero
1
11
Quali sono, a suo parere, le ipotesi di sviluppo
delle tecnologie
La ricerca volta al risparmio energetico è un tema sempre all’ordine
del giorno; l’utilizzo di semiconduttori sempre più performanti e sofi-
sticati per rincorrere prestazioni eccellenti, mantenendo un elevato li-
vello di attenzione al consumo degli stessi. Riduzione delle dimensio-
ni, altro tema fondamentale, particolarmente ricercato per lasciare
spazio ad apparati dedicati alla gestione dei dati. Utilizzo di batterie
alternative al Piombo come Ioni di Litio, per esempio. Intuitività e faci-
lità di utilizzo, attraverso interfacce uomo/macchina allineate rispetto
a quello che siamo abituati a utilizzare maggiormente: lo smartphone.
Ricerca di un design più accattivante, in linea con le tendenze di mer-
cato che “toccano” altri apparati come server, armadi dati, cabinet
VDI, cablaggio strutturato, cooling ecc. L’architettura Modulare, ormai
matura per il mercato UPS, sta guadagnando una buona parte del
mercato trifase che, diventando sempre più esigente, predilige la so-
luzione più versatile e più “mirata” al momento dell’acquisto senza,
tuttavia, precludersi la possibilità di espansioni future in caso di varia-
zione dei carichi.
Sempre dal suo punto di vista, tra Building automation
e UPS vi è un connubio esistente e espandibile?
Se parliamo di “building automation” nel settore residenziale credo
che la strada sia ancora lunga; oggi il riuscire a introdurre un UPS nel-
l’ambito domestico non è sicuramente semplice; tuttavia la crescita,
in quantità, di apparati sempre più connessi ed intelligenti (smart TV,
telefonia su fibra, dati, videosorveglianza ecc.) associati ad impianti
domotici già presenti sul mercato, potrebbero essere l’elemento trai-
nante verso l’utilizzo degli UPS anche in ambito domestico.
In ambito non residenziale l’importanza di automatizzare le funzioni di
tutti gli impianti presenti, ottimizzandone le prestazioni per aumentare
i livelli di produttività e vivibilità, di comfort e sicurezza all’interno de-
gli ambienti diventa strategica nonché fondamentale. L’UPS ha già
una buona “dotazione di intelligenza” per poter gestire sistemi più
complessi come l’illuminazione, il risparmio energetico, la termorego-
lazione, il controllo degli accessi, la rilevazione d’incendi ecc.
E’ sicuramente una parte del mercato dove si può ancora crescere.
Quali sono oggi le soluzioni per impianti “critici”?
La definizione di “impianti critici” o “critical application” oggi non cre-
do conservi ancora quel valore che aveva alcuni anni fa: oggi, di fat-
to, qualsiasi applicazione è diventata critica, ed ovunque venga ri-
chiesto un UPS i requisiti fondamentali sono l’affidabilità, la qualità, la
continuità di servizio in ogni situazione. Basti pensare a quanto tempo
passiamo tenendo tra le mani uno smartphone o un tablet: oggi tutto
viene fatto “in connessione”, da remoto; oltre alle classiche telefonate
si acquistano beni, transazioni bancarie, prenotazioni di hotel, voli,
viaggi, biglietti del cinema, navigazione nel web, chat ecc., se si con-
sidera che alla base della gestione di tutti questi dati ci sono sistemi
di calcolo, significa che ci sarà sicuramente un UPS, quindi qualsiasi
applicazione può essere considerata “critica”.
Il concetto di Total Cost of Ownership (TCO), che è un
elemento fondamentale per una buona scelta, è noto a
chi acquista? E come viene valutato?
Spesso il cliente tende a non valutare l’entità dei costi relativi alla ge-
stione dell’UPS ai quali dovrà andare incontro nel corso della vita me-
dia attesa che, solitamente è di 8-10 anni, fermandosi al solo prezzo
di acquisto iniziale. Solo quando si ha l’opportunità di spiegare come
effettivamente sono ripartite le spese per ogni singola voce, l’utente è
in grado di “comprendere” più chiaramente il TCO. Se prendiamo in
considerazione un UPS trifase di media potenza (20-30 kW) il prezzo
di acquisto rappresenta meno del 30% sul totale che il cliente andrà a
pagare nel corso del ciclo vita. A questo occorre aggiungere un 6%
relativo alle spese di progettazione impianto/installazione, un 13% le-
gato alla sostituzione delle batterie (in 8 anni minimo 2 volte), un 20%
legato al Service, ed un 33% circa legato all’energia elettrica che
l’UPS utilizzerà per il proprio funzionamento; inoltre, a questi, andrà
aggiunto lo smaltimento a fine vita secondo le ultime normative in ma-
teria (RAEE) anche se in alcuni casi i vari Consorzi, già attivi da anni
per altre apparecchiature elettriche, potrebbero effettuare lo smalti-
mento a costi estremamente contenuti.
Un altro aspetto sempre più importante è quello
del servizio.
Il servizio è fondamentale quando si parla di UPS: il cliente deve sen-
tirsi tranquillo anche dopo l’acquisto dell’UPS. Occorre offrire un ser-
vizio rapido, risolutivo e di qualità a costi ragionevoli.
Anche in ambito SERVICE le aziende produttrici di UPS possono offri-
re una vasta gamma di prodotti; dalla prima installazione alla manu-
tenzione programmata, dal Numero verde per info tecniche di qual-
siasi tipo al monitoraggio a distanza h24,7/7, 365/anno tramite Lan,
telefono o SMS. Si aggiungano poi i servizi di sostituzione batterie,
pulizia, monitoraggio andamento dei consumi e/o variazioni dei cari-
chi ecc. Normalmente, per i prodotti di piccola potenza, i cosiddetti
prodotti di flusso, si tende a privilegiare la sostituzione piuttosto che
la riparazione, mentre per macchine di potenza medio/alta è preferibi-
le intervenire on-site. Anche per gli UPS il “cloud” prende forma, ed è
sempre più utilizzato per la gestione del service.
Infine, ci offra un quadro sulla Normativa e una
indicazione sulla eventuale necessità di nuove norme
All’interno di ANIE è attivo, ormai da molti anni, il Gruppo di lavoro
tecnico UPS; una nutrita rappresentanza di esperti da quasi tutte le
principali aziende di UPS presenti in Italia che opera in modo costan-
te per portare al mercato formazione ed informazione.
Fig.2: Entità dei costi di un UPS nell'arco della vita media attesa di 8 anni.
Fig.3: La Guida Tecnica “Continuous UPS in Datacentre”
realizzata dal WG UPS di ANIE Automazione
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10 12,13,14,15,16,17,18,19,20,21,...52
Powered by FlippingBook